Frode assicurativa, il fenomeno aumenta anche in Abruzzo

Le frodi assicurative sono un fenomeno diffuso e dannoso non solo in Abruzzo ma su tutto il territorio nazionale, che costa ogni anno miliardi di euro alle compagnie assicurative e agli onesti assicurati costretti a pagare sempre di più. Si tratta di truffe che consistono nel simulare o esagerare danni o lesioni per ottenere un risarcimento ingiusto o indebito da parte dell’assicurazione.
Per fortuna l’agenzia investigativa in Abruzzo, con l’investigatore privato a Chieti, può affrontare questo problema e far loce sugli illeciti.

Le frodi assicurative possono riguardare diversi ambiti, come le polizze auto, casa, vita, infortuni, malattia, responsabilità civile e così via. Alcuni esempi di frodi assicurative sono:

• La falsa denuncia di furto o incendio di un veicolo o di un immobile per ottenere il valore assicurato, una tipologia di truffa che diventa ogni anno più frequente in Italia.
• La simulazione di un incidente stradale o di un infortunio sul lavoro per richiedere un’indennità per il danno subito o per l’invalidità permanente.
• La dichiarazione di una malattia inesistente o aggravata per beneficiare di una rendita vitalizia o di una pensione di invalidità.
• La sottoscrizione di una polizza vita a favore di una persona già deceduta o in fin di vita per intascare il capitale assicurato.
• La richiesta di un risarcimento per danni causati da terzi inesistenti o compiacenti, come ad esempio la rottura di un vetro o di un oggetto di valore.

Questi sono solo alcuni dei casi più comuni di frodi assicurative, ma ce ne sono molti altri, più o meno sofisticati e ingegnosi. Per contrastare questo fenomeno, le compagnie assicurative si avvalgono spesso dell’ausilio di investigatori privati, che hanno il compito di verificare la veridicità e la congruità delle richieste di risarcimento. Gli investigatori privati sono professionisti qualificati e autorizzati, che operano nel rispetto delle norme vigenti e della privacy dei soggetti coinvolti. Essi svolgono indagini documentali, testimoniali e soprattutto tecniche, utilizzando strumenti come telecamere, microfoni, GPS, software e banche dati.

Gli investigatori privati possono raccogliere prove utili a smascherare le frodi assicurative, come ad esempio:

• Foto o video che mostrano il danneggiato in attività incompatibili con le sue presunte condizioni fisiche o psichiche.
• Documenti o testimonianze che dimostrano la preesistenza o la falsità dei danni o delle lesioni dichiarate.
• Registrazioni o tracce informatiche che rivelano la collusione o la premeditazione tra i soggetti coinvolti nella truffa.
• Dati o informazioni che evidenziano la contraddittorietà o l’incongruenza tra le dichiarazioni del danneggiato e le circostanze del fatto.

Le prove raccolte dagli investigatori privati possono essere utilizzate dalle compagnie assicurative per respingere le richieste di risarcimento infondate o eccessive, o per rivalersi sui truffatori in sede civile o penale. In questo modo, gli investigatori privati contribuiscono a tutelare gli interessi delle compagnie assicurative e degli assicurati onesti, e a contrastare un fenomeno che danneggia l’economia e la società.